“Ha
visto che lo hanno trovato il gatto di signora Pina? Era entrato nella cantina
del vecchio Efisio Fois che, sordo come la campana di Santa Caterina, non lo
sentiva miagolare. Per fortuna è andato a trovarlo Giannino, il nipote, il
figlio di Raimonda, quella che si è sposata con Saverio, il figlio del dentista
Mallus, che poi ha lo studio nel portone di fronte a quello di sua moglie.
Secondo me doveva fare il dentista anche il figlio, Saverio dico, doveva fare
il dentista come il padre, e invece si è aperto un negozio di telefonia. Ma
secondo lei, quanti telefoni si vendono? Ah se fossero tutti come me. Io ho
sempre lo stesso da sei anni. Non chiamo nessuno e nessuno mi chiama. Squilla
solo quando ha la batteria scarica. Quello di mia figlia invece è un continuo
suonare. Ah io non so neanche come si accende quella diavoleria. E ci registra
pure le lezioni all’università. Però è brava eh, sapesse. Io le ho detto, ma
che ci fai col diploma da psicologa?”
“Con
la laurea...”
“Vabbè,
insomma, a che serve uno psicologo? Lo so che il mondo è pieno di matti ma,
ascolti a me, se uno, quando ha strane idee in testa si va a fare un bel bagno
al Poetto, gli passa tutto. Altro che medicine, ci vuole il mare, bisogna
respirare il diodo”.
“Lo
iodio...”
“Eh
lo so che mi capisce lo stesso. Se ci potesse andare anche lei al mare, signor Orazio,
come le farebbe bene alla gamba”.